Inizio contenuto principale del sito

  • Istituto DIRPOLIS

Verso la rivoluzione dei concetti di cibo e di sistema alimentare: accesso universale in un mondo di abbondanza, quando il cibo sarà considerato bene comune? Giovedì 10 e venerdì 11 giugno due seminari al Sant’Anna con giuristi ed esperti europei

Data pubblicazione: 03.06.2021
Image for vivero_pol_grazie_a_marco_martinelli.jpg
Back to Sant'Anna Magazine

Il cibo è un bene comune? C’è un modo alternativo di pensare al cibo oltre le logiche del mercato? Per due giorni, giovedì 10 e venerdì 11 giugno, il tema dei cosiddetti “Food Commons”, ovvero dei sistemi alimentari intesi come bene comune, è sotto i riflettori internazionali per iniziativa del gruppo di ricerca AgLAW (acronimo di “Agricultural, Agrifood, Agrienvironmental Law”) dell’Istituto Dirpolis (Diritto, Politica, Sviluppo) della Scuola Superiore Sant’Anna.

“I Food Commons: un nuovo paradigma per sistemi alimentari più equi, ecologici e sostenibili? Un modo alternativo di pensare al cibo al di fuori delle logiche del mercato. Spunti, riflessioni e casi pratici da tutta Europa” sono le domande al centro del filo conduttore dei due seminari di giovedì 10 e venerdì 11 giugno, organizzati da Antonio Manzoni (Ph.D. fellow, Scuola Superiore Sant’Anna) e da Jose Luis Vivero Pol (University of Louvain, Belgio), nei quali intervengono giuristi ed esperti europei.

I due incontri sono trasmessi in diretta Webex ai seguenti indirizzi:

“Esplorando l’idea di ‘sistema alimentare bene comune’ (Food as Commons): teoria, implicazioni politiche e suggestioni per accademici e professionisti” è il tema del seminario di giovedì 10 giugno nel corso del quale si riflette sulle modalità di rivalutazione del cibo come bene pubblico, diritto umano e bene comune per promuovere politiche innovative che spingano i Paesi a stabilire schemi di Accesso Alimentare Universale (Universal Food Access, UFA). “In tutta Europa e nel mondo occidentale – spiegano Antonio Manzoni e Jose Luis Vivero Pol - i mercati alimentari sembrano essere i meccanismi unici ed egemonici per ottenere l'accesso al cibo, oscurando meccanismi alternativi e non di mercato come l'autoproduzione, la condivisione del cibo, il baratto, la spigolatura o gli scambi di mercato con profitti limitati. La narrativa del mercato capitalista considera il cibo una pura merce, il cui obiettivo principale è la massimizzazione del profitto”.

“La mercificazione alimentare – proseguono gli studiosi - priva tale risorsa vitale di altre dimensioni che non possono essere monetizzate, come il cibo come diritto umano, il cibo come determinante culturale, il cibo come bene sacro o il cibo come risorsa naturale. L'UFA, l’accesso alimentare universale, invece, potrebbe proporre architetture istituzionali in cui una combinazione tra meccanismi di mercato, fornitura pubblica e azioni collettive civiche per il cibo potrebbero garantire l'accesso a cibo sufficiente e adeguato ad ognuno, ogni giorno”. L’obiettivo è in sostanza quello di una rivoluzione per garantire la food security in un mondo di abbondanza.

Il seminario di venerdì 11 giugno si concentra sul tema dei “Territori bene comune (“Territories of Commons”) in Europa: primo scambio di dati, tipologie e rilevanza per la Politica Agricola Comune”. “Nel 2021 – spiegano Manzoni e Vivero Pol - , è stata lanciata una rete di ricercatori e commoners per valutare l'estensione dei ‘territori dei beni comuni’ europei e la loro importanza come sistemi di produzione alimentare a livello nazionale. È stato creato un network di 67 ricercatori e attivisti da 35 paesi europei, con un obiettivo concreto: pubblicare un rapporto sullo stato dell'arte sui ‘territori dei beni comuni’ in Europa. Il progetto prevede la redazione di due articoli peer-reviewed su quanta terra è posseduta/governata/gestita come un bene comune (collettivamente e in un’ottica di sostenibilità), quante persone sono coinvolte nella gestione dei beni comuni, e quanto rilevanti sono quelle aree per la produzione di cibo”.

“L'obiettivo finale di questa iniziativa – proseguono Manzoni e Vivero Pol - è aumentare il profilo politico e la legittimità dei territori dei beni comuni nella Politica Agricola Comune dell’UE, presentando la prima raccolta di dati per tutti i paesi europei coinvolti nel progetto”. “In questo seminario – annunciano -, saranno presentati 8-9 case studies nazionali, per dare un assaggio della ricchezza dei territori dei comuni in Europa, della diversità degli accordi istituzionali, degli schemi proprietari, delle radici storiche, delle loro caratteristiche, del loro passato preoccupante e del loro futuro promettente. Nel corso del seminario, saranno discussi i primi elementi riguardanti le tipologie, la pertinenza a livello nazionale e le minacce comuni che interessano questi territori”.

Ai due seminari partecipano alcuni dei maggiori esperti europei sul tema: Arianne Crouteix (Aix Marseille University and AIDA - Association), François Lerin (AIDA - Association); Sean Shanager (Maynooth University); Ruta Spiewak (IRWIR PAN), Anna Kłoczko-Gajewska (Warsaw University of Life Sciences), Justyna Kłobukowska (Nicolaus Copernicus University of Torun); Ioannis Vogiatzakis and Maria Zomeni (Open University of Cyprus), Menelaos Stavrinides (Cyprus University of Technology); Pablo Dominguez (CNRS); Mateja Šmid Hribar and Mimi Urbanc (Reseacrh Centre of the Slovenian Academy of Sciences and Arts); Chris Short (University of Gloucestershire), Gwyn Jones (EFNCP), Lana Slavuj Borčić (University of Zagreb) and Marin Cvitanovic (Bournemouth University); Chris Short (University of Gloucestershire), Gwyn Jones (EFNCP), Lana Slavuj Borčić (University of Zagreb) and Marin Cvitanovic (Bournemouth University); Sigurður Torfi Sigurðsson (The Icelandic Agricultural Advisory Centre).